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INFO PRATICHE

A chi è rivolta l'attività: Bambini da 0 a 3 anni (con la presenza di un genitore)
Numero minimo iscritti: 5 bambini
Quanto dura una lezione: circa 3/4 ora
Qual'è la cadenza delle lezioni: settimanale
Quanto dura il corso: da ottobre ad aprile/maggio
Tenuta consigliata: abbigliamento comodo, calzini antiscivolo.
Costo: la quota per l'attività è annuale, comprende 29 lezioni, ed è divisa in cicli mensili da €45 (o quote bimestrali da €85). Tutte le info sull'iscrizione qui.
Docente: Manuela Mansutti (vedi curriculum).

 

 

E' necessario essere soci del "Coro e Piccola Orchestra Pifferaio Magico" per partecipare all'attività. Quota associativa annuale: € 25,00 (€15 tessera, €10 contributo copertura assicurativa obbligatoria).

A PASSO DI MUSICA... dalla nascita

I bambini cominciano a rispondere al ritmo spontaneamente, con un movimento fluido, libero e flessibile, ad un’età precoce, probabilmente perché il corpo conosce prima che la mente comprenda” (E.E. Gordon).

 

Durante gli incontri per i piccolissimi e i loro genitori, l’educatore,  nel suo ruolo di guida informale, si mette in gioco in prima persona, diventa esso stesso musica con tutto il suo corpo, strumento che canta, che si lascia muovere dal suono, che ascolta , che interagisce con i componenti  del gruppo (i bimbi ma anche gli adulti di riferimento) e li invoglia a fare altrettanto. Si crea così una circolarità continua ma rispettosa e permeata di emozione, un dialogo musicale originale ed intenso, fatto di spunti e tentativi, di imitazioni e di novità.

 

L’obiettivo degli incontri musicali per i piccolissimi

L’attitudine musicale non è ereditaria ma di nascita. A partire da questo momento essa in mancanza di stimoli può solo diminuire. I neonati hanno da tutti i punti di vista una plasticità neuronale enorme, un’infinita potenzialità. L’obiettivo del corso di musica è quindi quello di favorire l’accrescimento dell’attitudine musicale di ogni bambino, proponendo esperienze di ascolto di alta qualità fin dalla primissima infanzia e secondo modalità che permettano di sviluppare a poco a poco la capacità di sentire e comprendere nella propria mente musica e suoni anche non fisicamente presenti. Si tratta di un processo mentale profondo, che si evolve e si costruisce via via lungo le fasi sensitive del percorso di crescita della persona anche grazie all’ambiente circostante e ad una guida correttamente proposta.

 

Caratteristiche della lezione

In un ambiente opportunamente predisposto l’educatore, i piccoli e le loro mamme (adulto di riferimento) si incontrano settimanalmente e condividono l’esperienza musicale. A poco a poco il bambino percepisce la regolarità e la familiarità dell’incontro, si sente contenuto e a suo agio fra persone che conosce e entro modalità e rituali che può sperimentare e riscoprire ogni volta. E’ in questo momento che inizia il percorso ludico educativo di apprendimento: sulla base delle proposte informali della guida e dell’interazione con i suoi pari e con la sua mamma il piccolo comincia l’interiorizzazione in autonomia della voce che ascolta,  dell’emozione che  vive, dei movimenti del corpo e dell’espressioni dei volti che vede. La valorizzazione e il rinforzo che l’adulto gli manifesta attraverso il rispecchiamento o semplicemente vivendo con gioia l’esperienza insieme a lui fanno sì che egli senta riconosciuti  i suoi tentativi di apprendere e gli creino attorno un ambiente di fiducia e di  serenità.

Dal punto di vista operativo ci si ispira ai criteri della Music Learning Theory.

  • Per far sì che il bambino sia immerso e avvolto unicamente dalla musica (cantata o suonata realmente per lui) si cerca di non interagire verbalmente ma solo attraverso canti ritmici e melodici senza parole . Essi sono opportunamente scelti sulla base dei principi di brevità (nel rispetto dei suoi tempi di concentrazione), di varietà (tanto più diversi sono gli stimoli sonori proposti quanto più ricco potrà essere il suo vocabolario sonoro), di complessità (per immergerlo nel linguaggio musicale nella sua totalità proprio come con la lingua madre), di ripetizione (intesa come familiarità e non come ripetitività).

  • Anche il silenzio è una parte importante dell’esperienza. Esso permette di non saturare tutto, lascia spazio per l’ascolto e la risonanza interiori, è rispetto dell’altro e dei sui tempi, è un momento mentale e reale che consente la preparazione di una nuova proposta.

  • Il contesto (il canto) e il contenuto (le unità minime riferibili a quel canto, proprio come le sequenze di parole all’interno di un discorso) sono opportunamente alternati. In base alle fasi di sviluppo del bambino gli si propongono brevi sequenze di suoni, coerenti con il brano appena ascoltato. Si tratta di frammenti più piccoli che ci parlano della sintassi della musica e sottostanno alla formazione del pensiero musicale.

  • Il corpo e la voce sono tutt’uno. Il movimento ne è il fondamento. La guida si prefigge quindi di lasciare che il bambino percepisca, senta, conosca la musica attraverso il suo movimento, strumento percettivo e senso motorio di esplorazione di sé e del mondo circostante.  Lo scopo per i piccolissimi è quello di espandere il vocabolario motorio in termini di peso, flusso, spazio e tempo.

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